La pioggia – Charles Bukowsky


Pioggia - Claudia Cefali

Un’orchestra sinfonica.
Scoppia un temporale,
stanno suonando un’ouverture di Wagner
la gente lascia i posti sotto gli alberi
e si precipita nel padiglione
le donne ridendo, gli uomini ostentatamente calmi,
sigarette bagnate che si buttano via,
Wagner continua a suonare, e poi sono tutti
al coperto. Vengono persino gli uccelli dagli alberi
ed entrano nel padiglione e poi c’è la Rapsodia
Ungherese n. 2 di Lizst, e piove ancora, ma guarda,
un uomo seduto sotto la pioggia
in ascolto. Il pubblico lo nota. Si voltano
a guardare. L’orchestra bada agli affari
suoi. L’uomo siede nella notte nella pioggia,
in ascolto. Deve avere qualcosa che non va,
no?
È venuto a sentire
la musica.

Le Grazie


Le Anh Tuan Le Anh - Water Lilies

 

Grandi foglie ci accolgono
come cappelli rovesciati
mossi dal vento
nell’acqua morta

Esile appoggio
per chi cerca frescura
lungo il fiume
volando

Dalla superficie immobile
i fiori di loto
nel loro addormentare
rendono grazia

Guarda
il cerchio d’argento di un pesce
Senti
la musica elettronica delle cicale 

In quest’estate
che ancora non c’è
vibra nel caldo
un canto fermo

I muretti di Marano di Valpolicella

 

Pieter Bruegel - Children games

Fatti di pietre a secco
i muretti di Marano
nascondono la loro anima
di lische di pesce

fermano il monte
come braccia alzate
in appoggio,
mettono confini tra le generazioni.

Quando li vedi
nel buio della notte
scopri che i segni
generano spirali

terre di nessuno
dove i vortici
diventano capriole
e i bambini giocano.

Il retro dell’albergo


Michaël Brack - Hotel II

Non si sente il vociare
nel retro dell’albergo,
quello è davanti
nella facciata buona, illuminata
dove tra ospiti distratti
girano cocktails.

Dietro
il rumore dei passi
dalla cucina
i bidoni colorati
dall’odore acre
le mani di fretta
che li aprono.

E nel silenzio
del retro dell’albergo
si vedono
all’orizzonte
tre colori di cielo
di un tramonto limpido
d’inverno.