E poi

  Mark Rothko – No 14

 

E poi

l’acqua bagnava

la tua voce

incrinandola

 

Come l’aria

che tuo padre

aveva cercato

Il giorno prima

 

Un filo

d’erba  piegato

tra fiori di loto

dopo la tempesta

 

Nei campi dietro casa

le fragole d’ottobre

arrossivano

di una nuova primavera

Haiku metropolitano

                               Davis Stuart, Lucky Strike (1921)





Una sigaretta

un momento acceso.

Cenere del tempo

 

 

                                                                                                                                                                                     

Polaroid

 


David Hockney - American Collectors (Fred and Marcia Weisman)

 

Lui camminava
lei davanti
aveva le sue spalle grandi

lei sembrava 
volesse raggiungerlo

lui aveva occhiali a specchio.

Dietro
una donna anziana
ma giovane

portava in passeggino
un bimbo che rideva 
del suo gioco.

Erano troppo lontani.
Lei disse qualcosa
l
ui alzò le braccia.

Agosto 2020


Opera grafica di Claudia Marini (2004)

 

Le poesie sono oggetti fragili ed evanescenti, che si rompono negli spostamenti. Per questo restano nascoste e vengono portate solo a chi è capace di maneggiarle con cura.

Come i sogni.

Così, su questo mio blog, che assomiglia più al diario di un tempo degli adolescenti, oggetto segreto e misterioso che viene lasciato aperto per essere letto casualmente solo da chi lo incontra, lascerò traccia nelle prossime domeniche delle poesie che, come piccoli fiori primaverili, sono nate in questa estate solitaria, silenziosa e assorta.

In fondo, come dice il poeta, “la solitudine è tempo trascorso insieme al mondo”.

Maggio


Silvestre Ferruzzi - Libeccio elbano
 
Qualcosa di inafferrabile
cerca il mio pugno
chiudendosi nell’aria
resa tiepida dall’aprile.
 
Qualcosa di invisibile
attraversa il mio corpo
esposto alla sua presenza
silenziosa e febbrile.
 
Vento di libeccio
portami polvere e pioggia
lascia il mio futuro
ancora confuso.
 
 
 

Surplace


Robert Motherwell - Malaga
 
Lento
si muove il tempo
Piano
si muovono i gesti
Sospesi
gli umani con i cani
Silenti
come in un coprifuoco
 
Bramose
le reti dei computer
Affannate
ricercano gli incontri
Violenta
la natura riprende
L’interrotto
sonno dei vecchi
 
Lontano
un violino in ottava
Distratta
fa danzare la morte